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Intelligenza artificiale: il punto di vista del dentista

Nell'ultimo anno si sono moltiplicati i riferimenti all'intelligenza artificiale e la sua applicazione in tantissimi ambiti, dallo studio allo svago, dal lavoro agli hobbies.

In odontoiatria l'IA si è insinuata già da anni, apportando grossi vantaggi sia nella dignosi che nella terapia.

 

IA e denti: dove ci viene in aiuto?

Uno dei principali ambiti in cui l'IA sta facendo la differenza è nella diagnosi precoce e nella pianificazione dei trattamenti.

I software dotati di IA possono infatti analizzare radiografie dentali e immagini 3D identificando problemi come carie, fratture, difetti dell'osso o evidenziando strutture anatomiche importanti come il nervo inferiore.

Questo vantaggio permette al clinico di individuare problemi anche in fase molto precoce e di pianificare una chirurgia, come un impianto dentale, nel massimo rispetto delle strutture vicine.



 

Per i pazienti il vero vantaggio delle impronte digitali è che si abbandona l'odiosa pasta che veniva messa in bocca per prendere il calco dei denti, ma in realtà i software abbinati agli scanner intraorali fanno ben altro!

Possono calcolare lo spazio lasciato da un dente mancante e creare una capsula virtuale perfetta, oppure rilevare la frattura di un dente e disegnare l'esatta parte mancante.  I progetti possono essere poi stampati o fresati e cementati subito in bocca al paziente, durante le stesso appuntamento!

 

 

 

 

 

L'IA in odontoiatria ha trovato spazio anche in ortodonzia.

Una volta acquisite le impronte digitali con lo scanner è possibile avere un'immediata anteprima di quello che potrebbe essere il sorriso una volta allineati i denti, ad esempio con trattamento estetico con allineatori trasparenti.

 


Il dentista non serve più?

So che qualcuno vorrebbe vederci soppiantati da un robot, ma questo futuro è, a mio sentimento, molto lontano!

Il ruolo dell'essere umano è e rimane fondamentale per numerosi motivi.

Ve ne cito alcuni ✅

  • I pazienti non sono tutti uguali e non esiste intelligenza aritificiale ( e spero non esista mai altrimenti,  altri sono i problemi 🤨) in grado di avere un rapporto di vera empatia con chi ha di fronte. Le paure, le esperienze pregresse, lo stress e i problemi , plasmano gli individui in modi complessi e solo il tempo dedicato alla persona può far emergere tutto questo. E senza la conoscenza di chi si va a trattare è molto difficile progettare un piano di lavoro personalizzato che possa avere un'alta percentuale di successo.
  • L'IA non conosce le carie e i problemi parodontali. Essa è stata creata da umani e programmata per imparare dagli imput che noi continuami a darle. Se il programma ci segnala come carie un'alone della radiografia che invece è naturale, non si può accettare a occhi chiusa che il computer abbia ragione, pena curare un dente sano. Non a caso tutti i programmi di IA riportano la dicitura "XXXX può commettere errori. Considera di verificare le informazioni importanti." oppure "approva la diagnosi fatta".
  • Come molte attività sanitarie non sono prive di urgenze e spesso si rende necessario un improvviso cambio di rotta o una scelta da prendere in tempi molto brevi. L'essere umano è adattabile e può modificare le sue scelte in base alle nuove situazioni che si creano.

L'intelligenza artificiale è esattamente come si descrive: artificiale.

Essa viene in aiuto e in supporto al medico, che continua a essere insieme al paziente, parte fondamentale nella realizzazione del progetto di salute orale.



 

Dott.ssa Chiara Ferroni

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