Quanto le nuove tecnologie aiutano i pazienti nel loro percorso di cura dal dentista o nella prevenzione che fanno a casa? Facciamo, come sempre, il nostro punto della situazione.
Ultimamente si parla molto di intelligenza artificale e di telemedicina e la mole di informazioni che come pazienti (ebbene sì! siamo pazienti anche noi 😅) possiamo trovare sulla rete è diventata imponente.
Ma è davvero così migliorata l'odontoiatria negli ultimi anni? O meglio...era così scandalosa prima 🥶?
Bisogna prima di tutto fare una differenza tra tecnologia digitale e intelligenza artificiale.
La prima sostituisce l'analogico e il manuale riducendo i tempi di attesa, i disagi in bocca e migliorando la qualità delle immagini. Un esempio: l'impronta digitale, che ha eliminato l'uso delle paste indurenti che venivano messe in bocca per prenderne il calco; o le radiografie digitali, che hanno permesso di avere delle immagini radiografiche di altissima qualità e fare diagnosi precoce di carie o di problemi parodontali prima ancora di averne i sintomi in bocca.
Per intelligenza artificiale si intende invece una macchina che è in grado di sostituire l'uomo in quelle che sono considerate le sue capacità specifiche come la creatività, le connessioni, il ragionamento e soprattutto l'apprendimento. Mentre le tecnologie digitali hanno da anni permeato gli studio dentistici, l'intelligenza artificiale vera e proprio ha fatto capolino da poco e viene utilizzata per analizzare le immagini digitali raccolte, come foto e radiografie, anche per fare diagnosi.
Saremo alla vecchia ma....
...Il paziente, che sia iperteso, diabetico, oncologico o con problemi dentali, ha una sua storia personale che nessuna macchina conosce e non esistono logaritmi per insegnare ad un computer quello che un medico può apprendere solo parlando con la persona che ha davanti.
Sopratutto nel campo dentale, le paure, le fobie, la familiarità, le abitudini, lo stress e tanto altro hanno un ruolo fondamentale nell'insorgenza di una malattia e anche nella scelta della terapia da proporre al paziente.
Spazio invece al supporto tecnologico!
Tutto ciò che è tecnologico e digitale va invece scelto accuratamente nell'ottica di migliorare il trattamento che offriamo al paziente.
Tempi brevi per la consegna di una caspula su un dente significano meno ore prese dal lavoro o tolte alla famiglia e agli impegni personali, oltre che meno disagi tra un appuntamento e l'altro.
Così come lo studio di un caso di sostituzione di un dente con un impianto dentale fatto prima della chirurgia significa conoscere (e quindi evitare) zone delicate vicino a dove si deve operare!
Quindi? Boicottiamo l'intelligenza artificiale?
Assolutamente no! Ma l'intelligenza artificiale non sostituisce il medico che la usa e che deve confermare l'attendibilità dei suoi suggerimenti, così come il web non può sostituire un'accurata visita medica.
L'AI è già intorno a noi e molti la stanno già usando: pensate ad esempio agli spazzolini elettrici che collegati ad un app tengono memoria di come si puliscono i denti (tempo, modo e frequenza) e danno suggerimenti per migliorare la propria igiene orale (non male, eh? 😉). Ma poi il dentista o l'igienista che corregge gli errori e dispensa utili consigli è fondamentale, altrimenti l'AI diventa solo un esercizio di stile!
Dott.ssa Chiara Ferroni
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