Uno dei trucchi per essere un bravo pedodontista è considerare intimamente ogni bambino come un paziente con esigenze speciali. La disabilità può essere motoria, cognitiva ma anche emotiva.
In senso più ampio anche i bambini con fobie o odontofobici nello specifico possono essere considerati pazienti "special needs".
Individuare le cause delle paure in un appuntamento dedicato con i genitori è molto importante per non incorrere in errori evitabili.
La paura del dentista o del medico sa essere irrazionale e apparentemente invincibile per questo è importante che
- l'ambiente sia sereno e confortevole
- si dedichi al bambino tutto il tempo necessario perché acquisisca confidenza con l'operatore
- si accetti che il piccolo non deve essere forzato a fare ciò di cui in quel momento non ha voglia
- anche quando la terapia sembra poter avere inizio si utilizzino delle molecole ansiolitiche attraverso la sedazione cosciente con Protossido di azoto
I bambini con una disabilità che impedisce loro lo svolgimento delle attività quotidiane sono invece quei piccoli pazienti più a rischio di carie perché impossibilitati nelle normali e corrette manovre di igiene orale.
Per questi bambini il pediatra ha un ruolo fondamentale in quanto deve saper intercettare al più presto ogni patologia orale per poter permettere poi al pedodontista di intervenire tempestivamente.
Da qui la raccomandazione fondamentale di programmare la prima visita odontoiatrica nel primo anno di età per creare un imprinting positivo con la figura del dentista e un rapporto di fiducia.
Durante delle brevi sedute il bambino viene abituato a prendere confidenza con tutto ciò che utilizzerà a casa con i genitori, come lo spazzolino.
Inoltre possono essere intercettate delle abitudini alimentari errate, ma talvolta necessarie nella vita quitidiana, la cui nocività può essere ridotta con procedure non invasive come le sigillature dei denti da latte e permanenti.
Come sempre, anzi...più di altre volte la tempestività e la prevenzione sono fondamentali.
La sedazione cosciente con protossido di azoto rimane sempre una valida alleata nelle terapie nei bambini con esigenze particolari, ma necessita di collaborazione almeno nell'atto respiratorio e senza un percorso di fidelizzazione a monte anche la sua efficacia si riduce enormemente.
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