Il diabete è una malattia molto comune suddivisa in tipo 1 e tipo 2.
Il tipo 1 o giovanile comprende solo il 5-10% di tutte le forme ed è caratterizzato dalla distruzione di alcune cellule del pancreas che si occupano della produzione di insulina (un ormone che
facilita il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule ed ha pertanto azione ipoglicemizzante , ovvero abbassa la glicemia).
Il diabete di tipo 2 o alimentare comprende circa il 90-95% di tutte le forme ed è più legata all'obesità e a stili di vita poco salutari.
Nel mondo si stimano più di 500 milioni di adulti con il diabete, numeri destinati ad aumentare vertiginosamente nei prossimi anni.
In Italia si contano circa 4,5 milioni di pazienti con diabete e il numero è sottostimato perchè molti non sanno di soffrirne. La tendenza è in forte aumento per l’aumento della vita sedentaria, stress cronico e l’affaticamento, fattori predisponenti lo sviluppo del diabete di tipo 2.
La malattia diabetica può essere estremamente invalidante dal momento che può compromettere la funzionalità di organi quali il cuore (infarto del miocardio, cardiopatie), i reni (insufficienza renale), i vasi sanguigni (ipertensione o altre malattie cardiovascolari, ictus) e gli occhi (glaucoma, retinopatie).
Le complicanze del diabete (DM) possono colpire anche la bocca.
Il diabete non compensato è riconosciuto come un fattore di rischio per la progressione della parodontite (piorrea) dal momento che favorisce:
- la selezione dei batteri specifici della malattia parodontale
- la riduzione dei meccanismi di difesa dell’ospite
- la riduzione della capacità di coagulare il sangue e di riparare le pareti dei vasi sanguigni lese
- l'alterazione del pH della bocca e la scarsa protezione delle mucose.
L’inevitabile conseguenza è l’aumento di produzione di placca e tartaro e lo sviluppo estremamente precoce di infezioni gengivali e carie.
Numerosi studi hanno definitivamente evidenziato la strettissima correlazione tra queste due malattie croniche, al punto che spesso una parodontite che non risponde alle normali terapie potrebbe
essere il campanello d’allarme di un iniziale quadro diabetico.
La parodontite ha un’incidenza di comparsa pari al 75% nei pazienti diabetici rispetto ai soggetti sani. Con la consapevolezza che le due patologie sono estremamente correlate tra loro, è
importante che il paziente diabetico richieda immediatamente una visita specialistica odontoiatrica alle prime avvisaglie di sanguinamento gengivale.
COSA SI PUO' FARE?
Nel nostro piccolo il dentista può contribuire significativamente al controllo delle infezioni della bocca, con sedute di igiene professionali e istruendo i pazienti al controllo
domiciliare.
E il paziente?
La regola d’oro è quella di non trascurare mai i segnali che il nostro corpo e la nostra bocca ci mandano.
Dobbiamo prendercene cura, rispettarli e non sottovalutare i fastidi o problemi appena si presentano.
Le persone più sedentarie hanno un rischio doppio di sviluppare il diabete: la posizione seduta favorisce l’aumento della glicemia.
Occorre fare un pò di moto ed evitare di stare troppo seduti durante il giorno.
Le persone che fumano e quelle esposte abitualmente al fumo passivo, per lavoro o per stile di vita, manifestano un maggior rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi non ha mai fumato. Il rischio aumenta in rapporto alla quantità di fumo con cui si viene in contatto ogni giorno.
Occorre impegnarsi a smettere di fumare, con il dovuto aiuto di specialisti e delle persone che ci stanno vicino.
Dott.ssa Chiara Ferroni
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